martedì 22 novembre 2016

CINELLI TIPO PISTA

Questa domenica è stata un po' diversa dalle solite domeniche passate tra gare o allenamenti, grazie agli amici di CINELLI ho avuto la possibilità di testare per un pomeriggio intero la neonata CINELLI TIPO PISTA.

Pic by Silvia Galliani

Questa bici a scatto fisso è stata pensata per chi vuole sia divertirsi in città nel traffico che fare qualche capatina sul veloce legno di qualche velodromo ed è altrettanto indicata anche per chi vuole affrontare la preparazione invernale su strada arrotondando la pedalata con la trasmissione a scatto fisso utilizzandola per uscite fuori porta su strada. Infatti, presenta i fori per i freni sia sulla forcella che sul ponticello posteriore di modo che possono essere alloggiati entrambi i freni senza dover ricorrere a particolari accorgimenti per rientrare nelle norme del codice della strada.

I tubi del telaio sono ovviamente COLUMBUS in alluminio ed a differenza del conosciutissimo Vigorelli in alluminio sono di forma tonda ed a parer mio donano una spiccata eleganza al telaio mantenendone un'anima sportiva.

Come dicevo ho avuto la possibilità di pedalare un intero pomeriggio su questa bicicletta in versione standard esattamente come verrà venduta al pubblico portandola sia sui listelli del magnifico velodromo Vigorelli che in giro tra le rotaie dei tram ed i ciottoli del centro di Milano.

Pic By Antonio Colombo

Sulle paraboliche del velodromo si è rivelata una bicicletta reattiva ai cambi di direzione ed abbastanza rigida da rispondere efficacemente ad ogni accelerazione, anche con le gomme stradali di serie sono potuto salire alla balaustra e lanciarmi senza alcun problema per un giro veloce, questo è sintomo di una bici ben bilanciata, sicura e con le dovute gambe anche molto rapida.

In contesto urbano si è comportata ancor meglio, gli angoli verticali del telaio ed il rake da 35 mm della forcella la rendono agile nel traffico ma nonostante questo la geometria studiata mi ha fatto sempre pedalare in sicurezza senza mai overlappare (toccare la ruota con la scarpa) anche nelle svolte più strette o nelle inversioni (il telaio provato era una taglia M). Il telaio è rigido ma con le coperture da 25 mm le sconnessioni dell'asfalto, le rotaie dei tram ed il pavé possono essere tranquillamente affrontati senza subire fastidiose vibrazioni.

Un altro particolare che ho davvero molto apprezzato in questa bicicletta è il forcellino del carro posteriore estremamente lungo che permette di alloggiare un'infinità di rapporti senza dover smagliare e rimagliare la catena in base alle differenti esigenze. Ad esempio si può tranquillamente utilizzare un 48/18 in città per raggiungere la pista e poi girare la ruota sul pignone da 14 denti e sfogare tutti i watt disponibili senza perdite di tempo ed essendo sicuri che la nostra catena lavorerà sempre in sicurezza.

pic by Silvia Galliani

Purtroppo non ho avuto la possibilità di affrontare un percorso da criterium ma guardando le geometrie ed ascoltando le sensazioni che mi ha dato il mezzo sono sicuro che anche in una delle nostre amate gare a circuito senza freni può dare delle enormi soddisfazioni.
Anche in questo contesto il forcellino extra lungo ci viene in aiuto, spesso mi capita di raggiungere il percorso di gara in bicicletta ed affrontare il traffico con un 48-49/14 non è esattamente comodo, con la tipo pista invece come descritto sopra basta avere una ruota flip flop oppure una semplice chiave a frusta per essere pronti ad ogni situazione senza dover accorciare o allungare la catena.

Tirando le somme mi è sembrata un'ottima bicicletta polivalente adatta a chi non vuole una bici estremamente specifica ma che si diverte a pedalare in ogni situazione, personalmente trovo che la livrea e la forma dei tubi le donino stile e raffinatezza dandole quel giusto appeal anche per quegli utenti che non pensano solo alla prestazione sportiva.

Pic by Silvia Galliani

La bici completa verrà venduta al pubblico ad un prezzo davvero super competitivo (basta fare un giro su google per conoscerlo) e questo fa passare sopra all'unico difetto che ho potuto vedere, le saldature ben fatte ma non limate, ad alcuni come me non importa nulla di questo particolare (se devo essere sincero a me vedere quelle ondine di metallo piace) ad altri può non piacere ma credo che per un neofita ma anche un ciclista amatore che vuole avvicinarsi al velodromo, alle gare in pista, alle crit o semplicemente all'utilizzo urbano di una bicicletta a scatto fisso questa è la bici perfetta.

Grazie ancora ai ragazzi di CINELLI che sono stati gentilissimi e mi hanno dato la possibilità di provare la loro nuovissima TIPO PISTA.

Alla prossima

Paolo

lunedì 14 novembre 2016

RADCROSS VIENNA

Ci sono avventure che sono più avventurose di altre. Questa è stata una di quelle...

Per risparmiare qualche euro decido di raggiungere Vienna con il treno notturno che parte da Milano, alle ore 21:10. In perfetto orario si chiudono le porte, il capotreno fischia e si parte, ma l'illusione di un viaggio facile svanisce nel giro di poco quando arriviamo a Brescia e il treno si ferma senza motivo.

Dopo circa un'ora di attesa cerco il capostazione per avere dei chiarimenti, mi dice che il locomotore è guasto e stanno attendendo l'arrivo di uno nuovo che ci porterà fino a destinazione. Mi metto l'anima in pace e finalmente dopo quasi tre ore ripartiamo.
Il viaggio in treno ha quel fascino antico che ti fa pesare un po' meno lo stare seduto per tante ore. Nel mio scompartimento c'è una famiglia iraniana che si trova in Europa per un paio di mesi per ferie miste a lavoro universitario; passiamo delle piacevoli ore insieme chiacchierando e confrontandoci sulle diverse culture.
Dopo circa 16H dalla partenza finalmente si entra in Vienna. Qui noto immediatamente l'altro punto di forza del viaggio in treno, la stazione è in pieno centro, quindi, per chi non vuole spendere troppo tra volo aereo e mezzi per raggiungere la città, questo tipo di viaggio è un'ottima alternativa.
Ad aspettarmi fuori c'è il mio caro amico Nick, da qualche tempo abita a Vienna e mi ospiterà nei prossimi giorni. Montiamo al volo la mia bicicletta, foto di rito, zaino in spalla e via verso casa sua. Giusto il tempo di una doccia, di un delizioso piatto di pasta e abbiamo già su le divise, pronti a fare un bell'allenamento sulle sponde del Danubio.

QUI TROVATE LA TRACCIA STRAVAdell'allenamento. In mezzo al Danubio c'è un parco stupendo che si estende per diversi chilometri, dove runners e ciclisti possono allenarsi in totale sicurezza. Se doveste capitare in zona con la vostra bicicletta vi consiglio davvero di fare un salto.


Finalmente è il giorno di gara, dopo un bel giro turistico per la città ci presentiamo, presto, alla fiera (wiener fahrradschau) per completare la registrazione e provare il percorso. Non è un classico ciclocross ma quello che io definirei un urban cross: curve paraboliche, rampe, ostacoli artificiali e sabbia riportata condiscono questo tracciato. Tecnicissimo.
Anche la tipologia di gara è differente dalle solite, si tratta di una competizione a staffetta e io correrò con il mio caro amico Eike, un ragazzone berlinese che definirlo un boss del ciclocross è dire poco. Siccome siamo entrambi baffuti il nostro team si chiamerà Team MOUSTACHE.

Alle 19:00 partono le qualifiche per decidere il posizionamento di partenza della finale. Siamo una trentina di coppie e tra derapate, bunnyhop e sgomitate riusciamo a qualificarci in seconda posizione. Io purtroppo foro il tubolare posteriore durante l'ultimo giro. Un po' in panico per la gara cerco di ripararlo con il liquido sigillante, purtroppo ogni tentativo è vano, ma per fortuna la gentilissima Marion Dziwnik mi dice che dopo la gara femminile potrò prendere in prestito la sua ruota. Davvero grazie mille!

 Picture Beng Stiller Photography
Picture Beng Stiller Photography

Tra la qualifica e la finale non c'è molto tempo da perdere, giusto quello per un panino e una birretta. In men che non si dica ci chiamano per allinearci, decidiamo che il primo a partire sarà Eike, pronto al fischio scatta come un proiettile, lo vedo passare e sparire nel buio. Dopo 3 minuti e mezzo lo intravedo sull'ultimo ostacolo, salgo in sella aggancio il pedale e appena mi dà il cinque parto a tutta. Mentre affronto la seconda parabolica sento lo speaker dire che abbiamo solo 5 secondi di vantaggio sugli inseguitori, cerco di forzare ma le gambe non rispondono alla perfezione, per fortuna arrivo al cambio mantenendo lo stesso vantaggio.
Inanelliamo una serie di giri perfetti fino a quando a metà gara io scivolo in una curva e cado, perdo poco ma da dietro ormai mi vedono, un po' arrabbiato per la leggerezza commessa mi metto a testa bassa e cerco di dare tutto fino al cambio, dove scopro che il nostro vantaggio si è ridotto a meno di 10 secondi.
Da questo momento sarà una battaglia serrata. Quando parto per l'ultimo giro ancora in testa capisco che ce la possiamo fare, mi giro dopo l'ultima serie di ostacoli e vedo che abbiamo ancora una manciata di metri di vantaggio, entro nel ghiaione ed Eike già mi aspetta per attraversare insieme il traguardo. Ce la facciamo. L'abbraccio sincero dopo l'arrivo è stupendo, mi sono emozionato moltissimo. Appena 5 secondi dopo i ragazzi di CANYON RAD PACK Max Höflich & Simon Herr attraversano in seconda posizione e anche con loro subito scatta un bellissimo abbraccio. La battaglia è stata epica ma il rispetto e l'amicizia che ci uniscono la fanno da padroni. Anche questo è lo spirito del ciclocross.

 Picture by Carlos Fernandez
 Picture by Carlos Fernandez
Picture by Carlos Fernandez
 Picture by Carlos Fernandez

Con il tubolare a terra ma il morale alle stelle mi dirigo all'after party dove tra una birra e un po' di buona musica anni 80 tiriamo fino a mattino pronti per pedalare con gli amici di Rapha nella loro group ride.
Io ho solo un problema, la mia ruota non è riparabile. Per fortuna al mondo ci sono delle persone fantastiche come i ragazzi di UNITED IN CYCLING che aprono il negozio la domenica mattina solo per cercare una ruota adatta alla mia bicicletta. Se doveste capitare in zona fategli visita perché l'officina e la caffetteria annessa meritano davvero.
Troviamo una vecchia ruota da city bike a 7 velocità (io monto un gruppo a 10V), la buttiamo sotto, facciamo due cambiate e sembra che tutto funzioni a dovere nonostante la disparità tra catena, shifter e numero di rapporti. In fondo chissenefrega, mi definisco un gypsy rider e queste sono le cose che mi piacciono, non bisogna abbattersi alla prima difficoltà, lo spirito d'adattamento farà il resto.



Così all'alba delle 11:30 io e il mitico Nick inforchiamo le bici, ci infiliamo una brioches in bocca e siamo pronti ad affrontare una settantina di chilometri tra strade secondarie, boschi e periferia della capitale Austriaca. Un'esperienza divertentissima, ho apprezzato paesaggi e persone che altrimenti non avrei potuto conoscere.




 picture by Andrea Schilirò

  picture by Andrea Schilirò

 picture by Andrea Schilirò

Rientrati alla base ci sfondiamo di panini e birrette, gentilmente offerti dal marchio inglese. Salutiamo tutti e voliamo a casa.
Purtroppo l'avventura finisce qui, un ultimo saluto al mio grande amico Nick sul binario 8A e sono pronto a tornare alla vita reale dopo altre 15 ore di treno.

Alla prossima

Paolo