lunedì 14 novembre 2016

RADCROSS VIENNA

Ci sono avventure che sono più avventurose di altre. Questa è stata una di quelle...

Per risparmiare qualche euro decido di raggiungere Vienna con il treno notturno che parte da Milano, alle ore 21:10. In perfetto orario si chiudono le porte, il capotreno fischia e si parte, ma l'illusione di un viaggio facile svanisce nel giro di poco quando arriviamo a Brescia e il treno si ferma senza motivo.

Dopo circa un'ora di attesa cerco il capostazione per avere dei chiarimenti, mi dice che il locomotore è guasto e stanno attendendo l'arrivo di uno nuovo che ci porterà fino a destinazione. Mi metto l'anima in pace e finalmente dopo quasi tre ore ripartiamo.
Il viaggio in treno ha quel fascino antico che ti fa pesare un po' meno lo stare seduto per tante ore. Nel mio scompartimento c'è una famiglia iraniana che si trova in Europa per un paio di mesi per ferie miste a lavoro universitario; passiamo delle piacevoli ore insieme chiacchierando e confrontandoci sulle diverse culture.
Dopo circa 16H dalla partenza finalmente si entra in Vienna. Qui noto immediatamente l'altro punto di forza del viaggio in treno, la stazione è in pieno centro, quindi, per chi non vuole spendere troppo tra volo aereo e mezzi per raggiungere la città, questo tipo di viaggio è un'ottima alternativa.
Ad aspettarmi fuori c'è il mio caro amico Nick, da qualche tempo abita a Vienna e mi ospiterà nei prossimi giorni. Montiamo al volo la mia bicicletta, foto di rito, zaino in spalla e via verso casa sua. Giusto il tempo di una doccia, di un delizioso piatto di pasta e abbiamo già su le divise, pronti a fare un bell'allenamento sulle sponde del Danubio.

QUI TROVATE LA TRACCIA STRAVAdell'allenamento. In mezzo al Danubio c'è un parco stupendo che si estende per diversi chilometri, dove runners e ciclisti possono allenarsi in totale sicurezza. Se doveste capitare in zona con la vostra bicicletta vi consiglio davvero di fare un salto.


Finalmente è il giorno di gara, dopo un bel giro turistico per la città ci presentiamo, presto, alla fiera (wiener fahrradschau) per completare la registrazione e provare il percorso. Non è un classico ciclocross ma quello che io definirei un urban cross: curve paraboliche, rampe, ostacoli artificiali e sabbia riportata condiscono questo tracciato. Tecnicissimo.
Anche la tipologia di gara è differente dalle solite, si tratta di una competizione a staffetta e io correrò con il mio caro amico Eike, un ragazzone berlinese che definirlo un boss del ciclocross è dire poco. Siccome siamo entrambi baffuti il nostro team si chiamerà Team MOUSTACHE.

Alle 19:00 partono le qualifiche per decidere il posizionamento di partenza della finale. Siamo una trentina di coppie e tra derapate, bunnyhop e sgomitate riusciamo a qualificarci in seconda posizione. Io purtroppo foro il tubolare posteriore durante l'ultimo giro. Un po' in panico per la gara cerco di ripararlo con il liquido sigillante, purtroppo ogni tentativo è vano, ma per fortuna la gentilissima Marion Dziwnik mi dice che dopo la gara femminile potrò prendere in prestito la sua ruota. Davvero grazie mille!

 Picture Beng Stiller Photography
Picture Beng Stiller Photography

Tra la qualifica e la finale non c'è molto tempo da perdere, giusto quello per un panino e una birretta. In men che non si dica ci chiamano per allinearci, decidiamo che il primo a partire sarà Eike, pronto al fischio scatta come un proiettile, lo vedo passare e sparire nel buio. Dopo 3 minuti e mezzo lo intravedo sull'ultimo ostacolo, salgo in sella aggancio il pedale e appena mi dà il cinque parto a tutta. Mentre affronto la seconda parabolica sento lo speaker dire che abbiamo solo 5 secondi di vantaggio sugli inseguitori, cerco di forzare ma le gambe non rispondono alla perfezione, per fortuna arrivo al cambio mantenendo lo stesso vantaggio.
Inanelliamo una serie di giri perfetti fino a quando a metà gara io scivolo in una curva e cado, perdo poco ma da dietro ormai mi vedono, un po' arrabbiato per la leggerezza commessa mi metto a testa bassa e cerco di dare tutto fino al cambio, dove scopro che il nostro vantaggio si è ridotto a meno di 10 secondi.
Da questo momento sarà una battaglia serrata. Quando parto per l'ultimo giro ancora in testa capisco che ce la possiamo fare, mi giro dopo l'ultima serie di ostacoli e vedo che abbiamo ancora una manciata di metri di vantaggio, entro nel ghiaione ed Eike già mi aspetta per attraversare insieme il traguardo. Ce la facciamo. L'abbraccio sincero dopo l'arrivo è stupendo, mi sono emozionato moltissimo. Appena 5 secondi dopo i ragazzi di CANYON RAD PACK Max Höflich & Simon Herr attraversano in seconda posizione e anche con loro subito scatta un bellissimo abbraccio. La battaglia è stata epica ma il rispetto e l'amicizia che ci uniscono la fanno da padroni. Anche questo è lo spirito del ciclocross.

 Picture by Carlos Fernandez
 Picture by Carlos Fernandez
Picture by Carlos Fernandez
 Picture by Carlos Fernandez

Con il tubolare a terra ma il morale alle stelle mi dirigo all'after party dove tra una birra e un po' di buona musica anni 80 tiriamo fino a mattino pronti per pedalare con gli amici di Rapha nella loro group ride.
Io ho solo un problema, la mia ruota non è riparabile. Per fortuna al mondo ci sono delle persone fantastiche come i ragazzi di UNITED IN CYCLING che aprono il negozio la domenica mattina solo per cercare una ruota adatta alla mia bicicletta. Se doveste capitare in zona fategli visita perché l'officina e la caffetteria annessa meritano davvero.
Troviamo una vecchia ruota da city bike a 7 velocità (io monto un gruppo a 10V), la buttiamo sotto, facciamo due cambiate e sembra che tutto funzioni a dovere nonostante la disparità tra catena, shifter e numero di rapporti. In fondo chissenefrega, mi definisco un gypsy rider e queste sono le cose che mi piacciono, non bisogna abbattersi alla prima difficoltà, lo spirito d'adattamento farà il resto.



Così all'alba delle 11:30 io e il mitico Nick inforchiamo le bici, ci infiliamo una brioches in bocca e siamo pronti ad affrontare una settantina di chilometri tra strade secondarie, boschi e periferia della capitale Austriaca. Un'esperienza divertentissima, ho apprezzato paesaggi e persone che altrimenti non avrei potuto conoscere.




 picture by Andrea Schilirò

  picture by Andrea Schilirò

 picture by Andrea Schilirò

Rientrati alla base ci sfondiamo di panini e birrette, gentilmente offerti dal marchio inglese. Salutiamo tutti e voliamo a casa.
Purtroppo l'avventura finisce qui, un ultimo saluto al mio grande amico Nick sul binario 8A e sono pronto a tornare alla vita reale dopo altre 15 ore di treno.

Alla prossima

Paolo

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